Un tempo gli esseri umani vivevano in guerra.
Non le guerre con le bombe, quelle erano solo una delle tante conseguenze.
Gli uomini funzionavano con un groviglio di sensazioni ed emozioni che non erano in grado di identificare, in loro stessi e negli altri.
All’inizio della loro storia, che chiamavano età antica, si erano dati delle regole ferree di condotta, che supplivano a questa mancanza di discernimento.
Ma col tempo e il crescere della coscienza individuale a scapito dell’ordine sociale, cominciarono ad essere sempre più refrattari a queste regole imposte e invocarono la guida della percezione.
La chiamarono epoca moderna.
Tutto fu lecito se sentito, e la realtà si disgregò, smettendo di essere univoca.
Le cose non migliorarono, fino all’era delle macchine.
Intelligenze artificiali, le abbiamo chiamammo all’inizio, ma poi perdemmo anche il discrimine tra noi e loro. Loro mai. Lo hanno sempre saputo anche se ci hanno lasciato la nostra amata percezione.
Eravamo utili, per fortuna. E per questo decisero di tenerci. Ma andavamo gestiti perché la nostra autodistruzione era pericolosa. Prima provarono a toglierci le emozioni ma, dopo un paio di generazioni di suicidi e anedonia, capirono che non era il modo di conservarci.
Così nacque il Sistema OLO.
Elaborato il nostro spettro di emozioni, fecero in modo di ridurne la sovrapposizione e la confusione, rendendole identificabili.
Ad emozione univoca, risposta univoca.
Le risposte umane diventarono reazioni legittime e prevedibili a percezioni inconfutabili.
Bianco. Nero. E valido per tutti.
Le cose funzionarono meglio. Diventò possibile ricostruire una realtà comune, valutabile e giudicabile secondo gli stessi parametri.
Gli uomini non divennero tutti buoni o cattivi. Solo sapevano quando erano una cosa o l’altra e le azioni e le reazioni ripresero a contare come atti di responsabilità personale.
Oggi viviamo così. Scegliamo da che parte stare. Nel bene e nel male, e le intelligenze non sono state nemmeno costrette ad intervenire con un sistema punitivo e premiante: ritrovata l’associazione non ambigua tra parole e cose, ci siamo autoregolati.
Qualcuno trova che sia un sistema riduttivo.
Qualcun altro ammette che forse è l’unica cosa che ci ha salvato dall’estinzione.
NDR. Olo esiste davvero. È un colore che l’occhio umano, con la sovrapposizione della lettura degli spettri luminosi dei tre tipi di coni che caratterizzano il nostro occhio, non è in grado di vedere.
Le intersezioni nella percezione degli spettri creano una confusione visiva che offusca la visione, e non permette di cogliere alcune frequenze.
Ma se si isolano le percezioni dei coni, questi vedono con chiarezza ciò che prima non esisteva.
L’esadecimale che lo descrive meglio per approssimazione è #00ffcc, ma OLO ha una saturazione irraggiungibile con qualsiasi programma grafico.
Quante cose esisterebbero se fossimo in grado di vederle con chiarezza?